Carlo Alberto Ludi…dal gialloblù alla Serie A…

Carlo Alberto Ludi…dal gialloblù alla Serie A…

Ludi

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Non potevamo farci sfuggire l’occasione di fare due chiacchiere con un giocatore che è diventato una bandiera di una squadra che ha portato in serie A dopo 55 anni e per la quale ha indossato la fascia di capitano, stiamo parlando di Carlo Alberto Ludi che domenica 6 marzo 2016 era presente sulla tribuna del Comunale a tifare Viadana!
Carlo nasce a Viadana il 24 Dicembre del 1982 e dall’età di 5 anni fino ai 16 anni veste la maglia gialloblù, poi passa al Parma e la sua vita calcistica cambia per sempre…

Carlo, intanto grazie per averci concesso questa bella chiacchierata..partiamo dalla fine, domenica eri al Comunale a tifare per la squadra che ti ha lanciato nel calcio che conta…

Si domenica ero a Viadana, quando posso torno a casa per abbracciare la mia famiglia che vedo molto poco e sapendo che il Viadana giocava in casa ho pensato di venire allo stadio, ora il Viadana ha bisogno di tutto il supporto possibile!
È stato emozionante tornare nel centro sportivo che ho frequentato per molti anni, tornare in una società alla quale ho dato tanto ma che allo stesso tempo mi ha dato molto a livello calcistico ed educativo. Inoltre ho rivisto molti amici che ora fanno parte della Società e anche amici che sono solo semplicemente tifosi della squadra del mio paese..poi devo dire anche che tornare e vedere vincere i canarini è stato proprio bello, una giornata fantastica!

Hai giocato in tante società, Parma è stato il primo passo verso il calcio che conta, come sono stati quegli anni? Tanta gavetta prima di arrivare a Novara dove la tua vita calcistica (e non solo) è cambiata per sempre..

A Viadana ho imparato tanto perché ho vissuto qui la mia infanzia (dai 5 ai 16 anni) e in quel periodo per un ragazzo di quella età è difficile concentrarsi sul calcio senza avere distrazioni. Forse sono stato anche fortunato perché avevo compagni e amici come Berni, Lodi Rizzini e Fiorasi che meritavano sicuramente una carriera diversa ma per diversi motivi non ce l’hanno fatta. Penso sia stata fondamentale nella mia carriera la fiducia che mi ha dato il Parma, prima in Primavera e poi con alcune presenze in prima squadra, prima di girarmi in prestito a diverse squadre ma senza mai abbandonarmi. Poi ad un certo punto della mia vita arriva Novara…e li inizia un percorso che mi ha portato le soddisfazioni calcistiche più grandi!

Come già hai accennato, a Novara arriva poi la serie A, il sogno di ogni bambino che indossa un paio di scarpe da calcio. Come ci si arriva ?

Ma guarda sembra retorica ma è proprio la verità..solo un modo per arrivare il più in alto possibile..ci si arriva con tanto sudore, con molto lavoro, con sacrifici enormi e con tanta voglia di arrivarci! Questo è l’unico modo che mi ha permesso di migliorarmi ogni giorno. Mi considero un buon giocatore ma non certo un fenomeno, ma ogni santo giorno da quando ho iniziato a giocare a calcio andavo al campo con il solo obiettivo di migliorarmi, ascoltando gli insegnamenti dei bravi mister che ho avuto, solo così giorno dopo giorno si può arrivare a raggiungere livelli impensabili. Mi considero un privilegiato perché svolgo il lavoro più bello del mondo, ma non per questo va considerato un lavoro facile. Ho solo il rimpianto di non aver vissuto appieno la stagione della serie A a causa di un grave infortunio, ma se il destino ha deciso questo sono contento così.

Qual è il giocatore più forte che hai incontrato nella tua carriera? E tra quelli nel tuo ruolo, da chi hai imparato di più ?

Io non parlerei di “giocatore” ma di “marziano”, e questo è Ibrahimovic!! Impressionante, immarcabile, devastante, quasi scherzava con noi, sembrava giocasse sul campetto parrocchiale, davvero qualcosa di mai visto prima! Poi tra i giocatori più umani, Klose e lo Jovetic di quell’anno mi avevano impressionato molto. Per quanto riguarda i difensori, non ci sono dubbi…ho affrontato il Milan di Thiago Silva e Nesta, uno spettacolo, ho avuto la fortuna di ammirarli e penso siano i più forti al mondo. Tra i compagni citerei Centurioni e Lisuzzo, con caratteri e caratteristiche diverse ma con i quali mi sono trovato molto bene sin da subito. Con Lisuzzo ci completavamo alla perfezione, ed insieme a lui ho vissuto i momenti calcistici più intensi della mia carriera.

Torniamo a parlare di U.C. Viadana..ora si respira un’aria diversa, di rinnovamento, con una dirigenza giovane vogliosa di riportare in alto la squadra del tuo paese. Il sogno di tutti noi (società e tifosi) è quello di rivederti un giorno con la maglia gialloblù..un sogno possibile? Quali sono i tuoi progetti futuri?

Innanzitutto voglio fare i complimenti alla dirigenza perché sta facendo qualcosa di veramente speciale per questa squadra, serviva questa nuova ventata positiva dopo le infelici gestioni degli ultimi anni. Vedo molto entusiasmo attorno alla squadra e questo mi fa felice perché Viadana merita questo. Tornare a Viadana da giocatore sarebbe l’ideale chiusura del cerchio ma credo che la mia vita ormai sia lontano da qui, a Novara ho passato gli ultimi 10 anni della mia vita ed inoltre ho sposato una ragazza del Lago Maggiore, tutto mi porta lontano da qui. Però voglio lanciare un’iniziativa alla dirigenza gialloblù..sarebbe bello fare una partita a Viadana tra i giocatori cresciuti qui, una rimpatriata con tutte quelle persone che hanno reso celebre questa Società e con gli amici che a Viadana mi hanno accompagnato nel mio percorso, ecco questa sarebbe una cosa che sarei disposto a fare anche domani!!

Per chiudere Carlo, vuoi dire qualcosa ai tifosi viadanesi che come te domenica erano in tribuna al Comunale a sostenere questa squadra che si trova al vertice di un campionato dopo anni di anonimato?

Il calcio a Viadana deve rinascere e per questo invito i tifosi a stare vicini a questa squadra che sta meritando di essere in testa al campionato e a questa Società che tanto sta facendo per riportare in alto il nostro paese. Facendo tutti gli scongiuri del caso, mi auguro di riuscire a vedere la tribuna piena il 17 aprile perché vorrà dire che a Viadana si è iniziato a fare qualcosa di veramente molto bello (ed io quel 17 aprile farò in modo di essere li con voi)! Ai giocatori dico solo…#siamoviadana!!!

Grazie ancora “Charlie” per la disponibilità, il Viadana Calcio ti abbraccia e ti augura le migliori cose per il tuo futuro..ricordati che qui sei sempre il benvenuto!!

Grazie a voi e grazie all’U.C. Viadana che ha contribuito sensibilmente alla mia crescita professionale.
FORZA VIADANA!!!

Alessio Bonin



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